Mozzarella in Carrozza
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Mozzarella in carrozza, storia e ricette

In pochi conoscono la storia della nascita della mozzarella in carrozza. Secondo i documenti storici, il piatto nasce nel ceto contadino medievale

La cucina campana offre delle leccornie da leccarsi i baffi. Il segreto si nasconde nell’uso di ingredienti semplici che se combinati insieme danno un piatto dal gusto unico. E questa regola vale anche per la mozzarella in carrozza. Solo il nome rievoca alla mente l’idea di nobiltà e di eleganza. La sua preparazione è davvero facile, ma il gusto è qualcosa di unico al mondo.

La storia della mozzarella in carrozza

In pochi conoscono la storia della nascita della mozzarella in carrozza. Secondo i documenti storici, il piatto nasce nel ceto contadino medievale. All’epoca il latte da poco munto veniva trasportato dalla campagna alla città con i carretti, e il viaggio richiedeva tempi molto lunghi. Le insidie della strada, non regolare e asfaltata come oggi, provocava repentini movimenti al carro, così il latte conservato nei barattoli, si condensava e diveniva caglio. La sua consistenza era talmente densa da essere ottimale per la preparazione dei formaggi freschi o a pasta filata come la mozzarella.

Così i contadini prendevano alcune fette di questa mozzarella densa (o in alternativa di quella venduta) la chiudevano in due fette di pane casereccio, così da dargli la forma del carretto, e preparavano questo piatto semplice, molto amato ancora oggi (le ricette pervenuteci sono originali a quelle dei secoli scorsi).

Qualche trucco di preparazione

Nonostante con il pane di casa venga una pietanza top, oggi in molti preferiscono utilizzare il pane in cassetta. Ragion per cui forse solo nella forma, la carrozza non è proprio fedele all’originale.

Tuttavia per non alterare il sapore unico di un tempo, dopo aver sigillato bene la mozzarella tra le due fette di pane, bisogna intingere tutto nella farina, nell’uovo e poi nel latte. Il tutto viene poi fritto: la doratura croccante ricorda proprio la carrozza di una volta (e rende unico il sapore di questo formaggio fresco).

L’importanza del piatto a Napoli

All’interno della tradizione napoletana questo piatto è un must, non solo per il suo sapore unico, ma perché ricorda sempre come i napoletani non sprecano nulla. Spesso infatti, in città, decidono di fare questa pietanza per riciclare avanzi di mozzarella o di pane raffermo.

I napoletani amano regalarsi momenti di piacere addentando i piatti tipici della loro secolare tradizione culinaria. È per questo che il sapore inconfondibile della mozzarella filante tra due fette di pane croccante non può essere imitato in alcun modo.

Qualche variante

Come per molti piatti, anche per la mozzarella in carrozza esiste qualche variante. Ad esempio c’è chi fa doppio passaggio nel pane grattugiato, per ottenere una panatura perfetta. Per molti infatti il punto forte della mozzarella in carrozza è proprio la croccantezza.

Tuttavia la variante più famosa di questa portata è sicuramente quella di origine veneziana. La mozzarella viene accompagnata da acciughe o prosciutto, e viene intinta in una pastella già lievitata prima di essere fritta.

La ricetta

Per quanto concerne la ricetta completa gli ingredienti (per 5 mozzarelle in carrozza) sono:

  • 10 fette di pane casereccio di forma sub-circolare
  • 5 fette di mozzarella vaccina o di bufala
  • 2 uova
  • 25 ml di latte
  • farina q.b.
  • pangrattato q.b.
  • olio di arachidi q.b.
  • sale a piacere

La preparazione

Prendere le dette di mozzarella e posizionarle tra due fette di pane casereccio a cui va tolta la scorza.

In una ciotola sbattere due uova con sale e aggiungere il latte a filo. Prendere la carrozza e intingerla nella farina nell’uovo e poi nel pane grattugiato.

Preriscaldare abbondante olio di arachidi in una padella antiaderente e iniziare a friggere le varie carrozze. La cottura sarà ultimata quando il pane si sarà dorato da entrambi i lati.

Toglierle dall’olio aiutandosi con una paletta forata. Appoggiare il tutto su un vassoio con carta assorbente per consentire, all’eccesso di olio di andare giù. Tuttavia è bene ricordare che per apprezzare al massimo il gusto della carrozza va mangiata bollente.

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