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I quartieri napoletani nascondo tra le migliori botteghe artigianali culinarie. Emblema tuttavia della produzione dolciaria partenopea è sicuramente la secolare pasticceria di Scaturchio. Tutti coloro che si recano almeno una volta a Napoli sanno che per assaggiare i dessert più buoni devono fare tappa in questa casa produttrice DOC.
Non solo gli Scaturchio producono i più buoni dolci della tradizione, ma ripropongono anche le loro invenzioni, come ad esempio i famosi ministeriali. Solo il nome è un’impresa, ma il sapore lo è ancora di più: cioccolatini ripieni che si conservano nei mesi, e il cui sapore delizia il palato di tutti.
Le leccornie di Scaturchio
Passare davanti i laboratori della pasticceria vuol dire farsi inebriare da odori e sapori, soprattutto nella sede centrale sita in piazza di San Domenico Maggiore. Le vetrine qui sono ricche di leccornie, ma soprattutto ricche di storie da raccontare. Storie che hanno permesso alla famiglia di rimanere la prima in assoluto nella produzione dolciaria partenopea. Oltre alle sue dolci torte magnifiche, e ai suoi babà esplosivi, ci sono i ministeriali, la cui fama precede addirittura il nome. Forse complice anche la capacità di conservazione, o i suoi ingredienti delicati, il ministeriale è il cioccolatino per antonomasia.
Una storia di poesia
Il Ministeriale di Scaturchio è un emblema di poesia, di arte, che nasce quasi cento anni fa. L’ideatore fu (precisamente negli anni ’20) allora Francesco Scaturchio, uno dei fratelli che da Dasà, Vibo Valentia (Calabria) decise di trasferirsi a Napoli per portare i loro usi e le loro tradizioni nella città del sole.
Il pasticciere Francesco, non solo cedette al fascino di Napoli, ma anche a quello di una donna del posto. Si dice fosse una diva, il cui nome d’arte era Anna Fougez (il suo vero nome era Maria Annina Laganà Pappacena). Fu lei a chiedere al pasticcere di dare vita ad un nuovo dolce a lei dedicato. Così Francesco creò il Ministeriale: una novità bella e anche buona. Si trattava (e tuttora si tratta) di un medaglione a base di cioccolato fondente con all’interno una morbida crema al liquore, composta non solo da ricotta, ma anche da frutta e nocciola.
La richiesta al Re e il riconoscimento dei ministeriali
Non appena messo in vendita, Napoli si innamorò di questo dolcetto. Per questo motivo gli Scaturchio avanzarono richiesta di inserimento della goduria tra i dolci di corte (un modo come un altro per provare a preservarne la proprietà). Non a caso a distanza di anni, anzi di un secolo, nessun o conosce la ricetta del medaglione, che resta esclusiva proprietà scaturchiese.
Il Re accettò la proposta, ma i fratelli pasticcieri furono costretti a seguire un iter burocratico. Per permessi e scartoffie giravano da un ministero all’altro prima di ottenere l’agognata approvazione. Ecco dunque il nome ministeriale: il riconoscimento del dolce era infatti divenuto quasi un affare di Stato.
Le caratteristiche dei ministeriali
Cosa distingue questo bon bon da altri dolcetti? Sicuramente la sia conservazione, senza l’uso di additivi. La sua consistenza consente di tenere conservato il dolcetto anche tre mesi. La ricotta infatti non va a male, pur essendo un ingrediente assai delicato.
La sua produzione non si è mai arrestata nei secoli, e ha contribuito a rendere quella di Scaturchio la pasticceria migliore della città. Il dessert ha scritto la storia della pasticceria ma anche di Napoli, diventando quest’ultima l’unica città a vantare la produzione di un simile prodotto.
Le pasticcerie: ecco dove acquistare il ministeriale
Sono passati ormai 100 anni da quando la prima pasticceria Scaturchio apre in piazza San Domenico Maggiore (quella sede rappresenta oggi la storica). È qui che c’è il solo laboratorio produttivo che poi trasporta le sue bontà alle altre sedi dislocate per Napoli (nonché in altre città che commissionano loro nuovi dolci).
Ecco dove troviamo le sedi Scaturchio:
- Casa Scaturchio, Ristorante e sala da te – Piazza San Domenico Maggiore, 19 (Piano superiore della sede storica)
- Scaturchio Opera Cafè Teatro San Carlo – Piazza Trieste e Trento
- Scaturchio Vomero – Via Luca Giordano, 79
- Scaturchio Piazza Amedeo – Piazza Amedeo 4/5