Tra i piatti tipici partenopei ce n’è uno che fa gola a grandi e piccoli. Si tratta degli gnocchi alla sorrentina, il cui sapore unico e inconfondibile si tramanda ormai da secoli.
Un piatto unico
Nel 1660 il territorio europeo fu occupato a larga scala dai prodotti importanti dal Nuovo mondo. Tra questi alimenti la patata fu quella che riscosse maggiore successo. Lentamente divenne la base di molti piatti, alla portata anche del popolo, in quanto ingrediente povero.
Non manca ovviamente una storia tutta partenopea per questo piatto molto gustoso, storia che si sviluppa nel paese di Sorrento (oggi tra i più amati in Campania).
La storia degli gnocchi alla sorrentina
Secondo la tradizione in quel secolo, c’era una vecchia taverna a piazza Tasso, a Sorrento. Fu proprio qui che le patate si usarono in un modo del tutto nuovo. L’addetto alla cucina del locale era un tipo curioso, e decise di sperimentare la conformazione e le caratteristiche organolettiche del tubero.
Dopo averle analizzate, le mise a lessare, dopodiché le schiacciò e iniziò ad impastare. Nel farlo allungò il panetto con acqua e farina. Maneggiando l’impasto, si accorse della morbidezza di quanto creato. Onde evitare che si sfaldasse tutto fu costretto a tagliare tutto a tocchetti tondi.
Proprio per questa forma tondeggiante prese il nome di gnocco, termine etimologico derivante da nocciolo. L’intuizione era stata buona ma la troppa morbidezza di quell’impasto non permetteva allo stesso di essere utilizzato u volta tagliato. Per tale ragione il cuoco mise quelle palline in acqua bollente e le cosse.
È proprio grazie alla sua forma tonda che lo gnocco avrebbe avuto questo nome, il termine, infatti, deriverebbe da “nocciolo”. Nonostante l’intuizione le palline restavano troppo morbide e rischiavano, una volta tagliate, di rimpastarsi in un unico blocco. Il cuoco ebbe l’idea di gettare le palline nell’acqua bollente e così facendo, risolse il problema.
Quello che serviva ora era accompagnare quei pallini con una salsa speciale.
E inventiva per inventiva, il cuoco prese un altro alimento americano: il pomodoro. Con l’aggiunta di un po’ di mozzarella, del provolone e del basilico fresco, il nuovo piatto era pronto.
Quella pietanza tanto nuova quanto gustosa non tardò ad attirare l’attenzione. Il suo profumo inconfondibile si diffuse per Sorrento, tanto che anche il profumo degli aranci veniva sovrastato. Per tale ragione, alcuni uomini furono attirati da questo odore e si recarono in taverna per provare il nuovo piatto. Che fu un successone.
I nomi vari degli gnocchi
In Campania gli gnocchi hanno assunto nel tempo altri nomi. In Alcune zone si chiamano anche “strangulaprievete” la cui denominazione ha un suo perché, anzi due. Una prima ipotesi si basa sulla storia di un economista del XVIII secolo, tal Ferdinando Galiani, così goloso di gnocchi che un giorno rischiò di rimanerne strozzato. La seconda invece da riferimento ad una derivazione greca, per la quale si uniscono i termini stroggulos e preptos che indicano un capo rotondo che è stato incavato con le dita.
La ricetta
Ecco come preparare gli gnocchi alla sorrentina:
- mezzo chilo di gnocchi di patate
- Un aglio a spicchi
- 4 cucchiai di parmigiano grattugiato
- 250 grammi di fior di latte
- 400 grammi di passata di pomodoro
- un cucchiaio di olio extravergine di oliva
- un ciuffetto di basilico
- sale q.b.
Per preparare gli gnocchi bisogna impastare le patate lesse schiacciate con acqua e farina, dopodiché metterli a riposare.
Da parte preparare il sugo. Mettere in padella olio abbondante ed aglio, fare soffriggere poi aggiungere la passata di pomodoro. A questo punto versare la passata di pomodoro, il basilico e metà fior di latte tagliato a dadini. A questo punto, mescolare fino a quando il fior di latte non si scioglie. Dopo aver salato, aggiungere due manciate abbondanti di parmigiano grattugiato fresco e di prezzemolo fresco trito.
Dopo aver messo gli gnocchi in pentola e dopo che questi saranno pronti da scolare, metterli nella padella in cui c’è la salsa. A fuoco acceso sotto la padella far saltare gli gnocchi aggiungendo anche il fior di latte rimasto tagliato a cubetti, evitando però che si fonda del tutto. Mantecare bene e portare in tavola ben caldi e fumanti.